Management 04/09/2025

Fractional manager: come funziona il modello per PMI e startup

Il fractional manager rappresenta una modalità innovativa per accedere a competenze manageriali di alto livello con maggiore flessibilità.

Ma come si svolge in concreto la collaborazione?

In questo articolo vediamo come viene definito l’incarico, quali sono gli orizzonti temporali della collaborazione, le attività svolte e gli strumenti utilizzati per misurare il valore generato. Un approfondimento pensato per PMI e startup che stanno valutando questa opzione.



Chi è il fractional manager

In sintesi, il Fractional Manager è un manager che lavora a tempo parziale, dividendo il suo tempo tra più aziende, per offrire competenze di gestione e leadership su base flessibile e a costi sostenibili.

Si tratta di una figura manageriale o dirigenziale con esperienza consolidata, che opera in azienda come libero professionista e con un impegno part-time, definito in base alle esigenze dell’organizzazione. L'incarico può prevedere una o più giornate settimanali, oppure una distribuzione diversa su base mensile. Nonostante l'incarico sia a tempo parziale, il modello si basa su una presenza costante e programmata, non occasionale né "on demand".

A differenza di altri professionisti esterni, il fractional manager assume responsabilità operative, partecipa ai processi decisionali e collabora stabilmente con imprenditore, team interno e stakeholder. Il suo ruolo è integrato nella struttura organizzativa. 

La figura è indicata per funzioni chiave come direzione finanziaria, marketing, operations, risorse umane e tecnologia. Ma nelle aziende più strutturate, può presidiare funzioni trasversali come change management, ESG/sostenibilità, project management. 

Il fractional management si rivolge in particolare a PMI e startup che richiedono competenze manageriali di alto livello ma non hanno la struttura o la convenienza per sostenere un manager a tempo pieno. In molti casi, il fractional manager lavora contemporaneamente con più aziende non concorrenti, suddividendo il proprio tempo tra i diversi committenti.

Quindi, il fractional management è un modello di managerialità innovativo che permette alle aziende di accedere a competenze manageriali di alto livello, senza appesantire la struttura né introdurre vincoli rigidi.


Come avviare una collaborazione efficace con un fractional manager

La collaborazione con un fractional manager inizia quando l'azienda individua un bisogno specifico che richiede competenze manageriali non disponibili internamente. In questa fase iniziale, è essenziale trasformare un bisogno generico in un obiettivo chiaro, misurabile e compatibile con un impegno part-time.

Nelle PMI, questo bisogno può emergere durante una fase di crescita, di riorganizzazione interna o in seguito a una crisi aziendale. Nelle startup, invece, il fractional manager viene spesso coinvolto dopo un primo round di investimento, quando occorre strutturare funzioni e processi.

Per attivare una collaborazione efficace, l'azienda deve innanzitutto chiarire la propria esigenza. Questo significa:
  • identificare l'area critica o che si vuole sviluppare (es. finance, marketing, operations, progetto specifico);
  • circoscrivere il problema o l'obiettivo da raggiungere;
  • valutare se la risorsa necessaria deve avere un ruolo strategico, operativo o misto;
  • definire la posizione all'interno dell'organizzazione;
  • stabilire in che misura è necessario il suo contributo (numero di giornate, durata stimata).
Una volta chiarito il bisogno, si può redigere un primo schema di ambito di intervento (scope preliminare), utile per confrontarsi con il manager e valutarne l'aderenza. Questo passaggio è decisivo: consente di evitare incomprensioni e attivare un confronto costruttivo con il manager, basato su aspettative realistiche.

Dopo un confronto iniziale con il manager, si formalizza l'incarico, specificando:
  • la durata dell’incarico (es. 3, 6 o 12 mesi),
  • il numero di giornate al mese o alla settimana,
  • le responsabilità assegnate,
  • gli strumenti di monitoraggio e le modalità di aggiornamento.
In conclusione, prima di ricercare un fractional manager, l’azienda dovrebbe definire formalmente il proprio bisogno, specificando area di intervento, obiettivi minimi, tempistiche e vincoli. Questo accelera la fase di allineamento e aumenta le probabilità di successo.


La durata di un incarico fractional

Di norma gli incarichi hanno una durata compresa tra i sei e i diciotto mesi ma non c'è una regola fissa, ogni incarico è differente per settore, azienda, obiettivi e tempistica. Non esiste un modello unico: ciò che conta è definire con chiarezza in anticipo il perimetro, l'arco temporale e il contributo atteso.

  • Collaborazione con un'ottica di medio-lungo termine: anche se la durata è definita a contratto, l'inserimento avviene in un'ottica di medio-lungo termine, quando l'impresa intende accedere a competenze specialistiche di alto livello in modo sostenibile e commisurato all'effettivo bisogno. In tal senso, il fractional manager rappresenta un'alternativa al manager full-time. Tipica per ruoli come CFO, HR o COO. Questa forma di collaborazione è sempre più diffusa in PMI e startup.
  • Collaborazione con un'ottica di breve periodo: l'incarico si concentra su un progetto specifico (es. piano export, implementazione ERP). In questo caso, il manager entra con un obiettivo ben preciso e una tempistica per il completamento del progetto. Una volta fatto il piano o il setup e trasferito il know how necessario alle risorse interne, l'incarico giunge a termine. 
  • Collaborazione ponte: attivata per coprire una funzione in attesa di una risorsa interna, o per accompagnare un passaggio generazionale o societario. L’obiettivo non è solo esecutivo, ma anche di trasferimento di  competenze e metodi.
Qualunque sia il modello scelto, è essenziale formalizzare lo "scope of work": cosa è incluso, quali risultati ci si attende, chi interagirà con il manager.


Chiusura o evoluzione dell’incarico

Una collaborazione fractional può evolvere in modi diversi, a seconda dei risultati raggiunti e delle prospettive aziendali:

  • Conclusione naturale dell’incarico: al raggiungimento degli obiettivi iniziali, la collaborazione si chiude, con trasferimento di attività al team interno o a nuove risorse.
  • Prosecuzione con nuovo perimetro: l’incarico può continuare con un impegno ridotto o spostarsi su una nuova funzione, ad esempio da esecuzione a supervisione strategica.
  • Transizione verso una figura interna: il manager può affiancare la selezione o la formazione del proprio successore, garantendo passaggio di consegne e continuità nei processi.
  • Assunzione del manager a tempo pieno: quando l’azienda cresce e il ruolo si consolida, può decidere di integrare il manager nella struttura interna, trasformando l’incarico in una posizione full-time.
Esempio: una PMI del settore alimentare ha coinvolto un fractional Export Manager per strutturare l’ingresso nel mercato tedesco. Dopo sei mesi, il manager ha formato una risorsa interna dedicata all’estero e ha proseguito per altri tre mesi con un ruolo di supervisione strategica.

Concludendo, un incarico fractional, se funziona, può evolvere in una collaborazione stabile o diventare la base per un’assunzione strutturata. 


Attività svolte dal fractional manager

Il fractional manager combina visione strategica e attuazione operativa, con un ruolo attivo nella gestione.

Attività tipiche:
  • Contribuisce alla definizione delle priorità aziendali e fornisce strumenti decisionali.
  • Affiancamento del team interno su obiettivi prioritari: agisce come guida operativa, favorendo anche il trasferimento di competenze.
  • Definizione e revisione di processi aziendali: riorganizza flussi di lavoro, introduce metriche e strumenti di controllo.
  • Supervisione di progetti specifici: coordina attività trasversali, coinvolgendo stakeholder interni ed esterni.
Concludendo, un fractional manager lavora dall’interno, con continuità e visione strategica. La sua efficacia dipende dalla capacità dell’azienda di coinvolgerlo nei processi, condividere le informazioni rilevanti, renderlo parte del team e sostenere l’implementazione concreta delle soluzioni.


Come si misura il contributo di un fractional manager

L'efficacia si valuta su indicatori quantitativi e qualitativi.

Esempi di KPI per ruolo:

  • Fractional CFO: riduzione del capitale circolante, puntualità nella reportistica finanziaria, miglioramento del cash flow.
  • Fractional CMO: aumento del traffico qualificato, crescita del tasso di conversione, miglioramento del posizionamento.
  • Fractional CTO: miglioramento della stabilità infrastrutturale, completamento di progetti digitali nei tempi previsti, adozione di nuovi strumenti o piattaforme.
  • Fractional COO: riduzione dei tempi ciclo, aumento dell'efficienza operativa, stabilizzazione delle operations.
  • Fractional HR Manager: riduzione del turnover, introduzione di processi di valutazione e sviluppo, miglioramento del clima interno (es. survey, retention).
  • Fractional ESG Manager: avvio o consolidamento della rendicontazione non finanziaria, mappatura rischi ESG, integrazione dei criteri di sostenibilità nei processi decisionali.
  • Fractional Export Manager: apertura di nuovi mercati, sviluppo rete distributiva estera, crescita del fatturato export.
Esempi di risultati qualitativi:

  • Chiarezza nei processi decisionali: i flussi operativi diventano più strutturati, con meno ambiguità su chi fa cosa e quando.
  • Alleggerimento dell’imprenditore: parte delle decisioni operative viene delegata con fiducia, liberando tempo ed energia per visione e sviluppo.
  • Crescita professionale del team: il manager introduce strumenti, routine e approcci che rafforzano le competenze interne nel medio periodo.
  • Miglioramento dell’execution: le attività non si fermano alla fase di analisi o proposta, ma vengono effettivamente implementate con metodo e continuità.
  • Incremento della consapevolezza organizzativa: l’azienda impara a misurare ciò che prima veniva gestito in modo informale o reattivo.
Per garantire coerenza e continuità strategica, è fondamentale prevedere momenti periodici di confronto strutturato tra il manager e l’azienda. Non si tratta di un semplice aggiornamento operativo, ma di un passaggio chiave per:

  • Verificare i risultati: analizzare con metodo il grado di avanzamento rispetto agli obiettivi concordati, con indicatori qualitativi e quantitativi.
  • Ricalibrare gli obiettivi: adattare la roadmap alle evoluzioni interne o di mercato, evitando rigidità che potrebbero rallentare l'efficacia dell'incarico.
  • Ridefinire il commitment: valutare se il tempo previsto è ancora adeguato o se serve rivedere il numero di giornate, il focus progettuale o la durata complessiva dell’intervento.
Questi momenti, che possono avere cadenza mensile o bimestrale, aiutano a mantenere allineamento, trasparenza e reattività. Sono parte integrante del valore del modello fractional.

Dunque, l’impatto di un fractional manager non si misura solo nei KPI quantitativi, ma nella capacità di consolidare metodo, consapevolezza e autonomia interna. Servono confronto regolare e disponibilità a rimettere a fuoco gli obiettivi.


Conclusione

Il fractional management rappresenta una modalità evoluta di accesso alle competenze manageriali, pensata per le imprese che devono affrontare sfide complesse senza irrigidire la propria struttura.

Offre un equilibrio tra continuità operativa, sostenibilità economica e flessibilità organizzativa. Quando impostato correttamente, consente di affiancare l’imprenditore, guidare processi critici e costruire valore interno in modo misurabile.

Per PMI e startup che non dispongono di risorse o contesto per assumere manager full-time, ma necessitano di guida e competenze qualificate, il modello fractional può rappresentare una risposta concreta, già attiva e accessibile.

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Glossario

Fractional management: modello di collaborazione in cui un manager opera part-time per una o più aziende, con responsabilità operative e obiettivi condivisi.

KPI (Key Performance Indicators): indicatori utilizzati per misurare i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi stabiliti.
Scope of work: perimetro concordato delle attività da svolgere all'interno dell'incarico.

Commitment: livello di impegno concordato tra manager e azienda (in termini di giornate, durata e obiettivi).

Onboarding: processo di inserimento e integrazione del manager all'interno dell'azienda.


FAQ

Quanto lavora un fractional manager in media?
Dipende dall'incarico: generalmente da 1 a 3 giornate a settimana, ma l'impegno varia in base agli obiettivi e alla fase del progetto.

Il fractional manager può lavorare per più aziende contemporaneamente?
Sì. Il modello fractional prevede la possibilità di collaborazioni parallele, con accordi chiari e impegni compatibili.

In quali ruoli è più utile il modello fractional?
Le funzioni più richieste sono CFO, CMO, CTO, COO, ma il modello si estende anche a HR, ESG e operations.

Il fractional manager lavora in presenza o da remoto?
Entrambe le modalità sono possibili, come per i manager interni. Il tipo di lavoro, in presenza o da remoto, non ha alcuna relazione con il fatto che l'incarico sia fractional.

Il fractional manager è diverso da un consulente esterno?
Sì. Il fractional manager assume responsabilità operative, partecipa ai processi interni e lavora in continuità con l’azienda.

Il fractional manager è diverso da un temporary manager?
Sì. Il fractional manager lavora part-time ma in un'ottica di continuità, con un impegno regolare e condiviso per accompagnare l’azienda nel tempo. È un'alternativa sostenibile (in quanto frazionata) al manager full-time. Il temporary manager, invece, viene inserito a tempo pieno per gestire situazioni straordinarie, spesso con poteri sostitutivi o urgenti (es. ristrutturazioni, crisi, sostituzioni).


04/09/2025